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La maggior parte delle strutture in c.a. e c.a.p. costituenti il costruito residenziale e la rete stradale italiana, come quella della maggior parte dei Paesi Europei, sono state costruite con limitate conoscenze nei confronti del concetto di durabilità, facendo i conti con un panorama tecnologico in via di evoluzione e con sistemi costruttivi ancora sperimentali. Una delle più dirette conseguenze, oggi riscontrabili, riguarda fenomeni di degrado legato alla corrosione delle armature metalliche di tali strutture. A tal proposito, si evidenzia come le strutture costruite tra la fine degli anni '50 e i primi anni '60 siano quelle maggiormente coinvolte da queste criticità a causa di una tecnologia sul c.a.p. ancora non del tutto consolidata e un'incontrollata cementificazione derivante dal boom edilizio di quegli anni. Risulta quindi di fondamentale importanza un'accurata previsione del fenomeno corrosivo delle armature metalliche che, senza dubbio, richiede una buona conoscenza del concetto di durabilità, delle proprietà di trasporto del calcestruzzo e la conoscenza della loro variabilità nel tempo. Il testo si apre con una disamina sul degrado del cls, analizzando i processi chimici che si trovano alla base dei fenomeni corrosivi e passando in rassegna le caratteristiche delle strutture in c.a. e c.a.p, sottolineandone differenze e criticità. Ampio spazio è dedicato rispettivamente alle tipologie e modalità di indagini sui materiali degradati e alle strategie di protezione e prevenzione applicabili fin dalla fase progettuale. La pubblicazione è un utile strumento di lavoro nella valutazione delle problematiche legate al degrado corrosivo, analisi ed interventi su strutture esistenti e per addentrarsi nel mondo del risanamento strutturale. Con WebApp inclusa.